Il capolavoro di Herman Hesse, Siddhartha, ispira una metafora molto efficace dell’adolescenza: “la traversata di un grande fiume impetuoso”.
In un caso c’è un passeggero esperto di navigazione che attraversa il fiume in un giorno di quiete, guidato da un saggio barcaiolo che collabora con lui, ne apprezza le qualità e gli fa scoprire, attraverso quanto accade nel tragitto, aspetti significativi della vita.
Nel caso opposto c’è un passeggero inesperto, che deve imbarcarsi in un giorno di tempesta su un battello guidato da un barcaiolo ubriaco, disorientato. L’impegno profuso dal passeggero, anche se notevole, non sempre può contribuire a portare a buon fine la traversata.
Fra i due estremi, poi, ci sono innumerevoli tipi di “passaggi” che toccano la maggior parte dei viaggiatori: alcuni molto difficili, altri impegnativi ma sicuri, altri facili seppur faticosi.
Qual è il messaggio di questa metafora?
- in tutte le adolescenze il “protagonista-passeggero” deve affrontare una gran mole di problemi
- nel corso dell’adolescenza il “protagonista-passeggero” non è mai del tutto solo: è sempre in compagnia di altre persone (genitori, insegnanti, coetanei) che possono offrire una guida sicura e comprensiva oppure fare richieste talmente incomprensibili, da svalorizzare il senso del suo impegno.
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Riferimenti bibliografici
Siddharta (Hermann Hesse, 1922)