Durata: si può stimare la durata media di questo tipo di intervento, non il tempo necessario a ogni adolescente

Caratteristiche: confronto, responsabilizzazione del giovane, progettualità, guida

Crescere non è facile.
Molti preadolescenti, adolescenti e giovani possono perdersi davanti alle difficoltà.
Tanti genitori non sanno più come affrontare i problemi dei loro figli.
Quando crescere diventa un percorso troppo difficile, può essere utile il Supporto educativo individuale e di gruppo: un intervento che può essere chiesto sia dai giovani maggiorenni sia dai genitori.

I primi incontri (dai 2 ai 4) sono di osservazione e conoscenza reciproca: il giovane e l’educatore di riferimento valutano l’utilità di proseguire il percorso e ne definiscono gli obiettivi operativi e gli strumenti per raggiungerli.
Terminata la fase esplorativa, l’educatore definisce con il giovane un contratto educativo e un progetto educativo (PEI), che sottolinea la necessità di un coinvolgimento del giovane, anche quando non sceglie spontaneamente (almeno all’inizio) l’intervento, poiché tutti devono concorrere al cambiamento con partecipazione e responsabilità.

Il lavoro educativo per il cambiamento è sempre relazionale e si compie nel confronto, incontro o scontro con l’altro (si pensi alle diverse figure educative di riferimento: insegnanti, genitori, educatore).

La richiesta d’aiuto può partire da:

  • un preadolescente, adolescente o giovane adulto consapevole di vivere un momento di fragilità (fatiche relazionali con i pari, nella gestione delle autonomie, nell’individuazione del proprio percorso formativo-professionale, nel riconoscimento e gestione del proprio vissuto emotivo; persone con handicap, etc…)
  • i genitori del preadolescente, adolescente o giovane adulto.
    In questo caso l’educatore accompagna il ragazzo o la ragazza in un percorso che ha lo scopo di far acquisire sempre maggior consapevolezza del disagio/malessere (es. ragazzi che utilizzano sostanze stupefacenti, ragazzi dal comportamento antisociale).

Il supporto educativo può essere individuale o di gruppo.
In entrambi i casi l’educatore acquisisce informazioni su disagi/difficoltà vissute dai giovani e propone strategie per fronteggiare i diversi problemi utilizzando, dove necessario, moduli che guidano e strutturano il lavoro (ad es. autonomie individuali e sociali, competenze relazionali, incertezza professionale, le sostanze, gestione emozioni…).

Il supporto educativo di gruppo ha diversi vantaggi:

  • permette la condivisione di problemi comuni, il confronto, il riconoscimento e la comprensione dei propri e altrui vissuti emotivi
  • consente all’educatore di osservare il paziente in relazione agli altri e viceversa al paziente di vedere come l’educatore si rapporta a ogni membro del gruppo
  • dà modo all’educatore d’incidere nelle relazioni tra i vari membri intervenendo sia sulle persone sia sulle modalità di rapporto e sull’organizzazione del gruppo.

In alcuni casi (condotte devianti, problemi legati all’abuso di sostanze, autonomie deficitarie per handicap mentale o fisico, adolescenti in fase di emergenza o crisi) nei quali la capacità di auto-regolazione emotiva e le autonomie sono compromesse e/o lo stato di sofferenza è elevato, possiamo valutare le seguenti soluzioni:

  • “intervento educativo domiciliare”, effettuato nel contesto domiciliare o nella rete territoriale, per facilitare le relazioni familiari che presentano conflitti, favorire l’interiorizzazione di regole e accompagnare i ragazzi nell’acquisizione di maggiore autonomia
  • attivazione del servizio “Gestione crisi”, che prevede la reperibilità 24 ore su 24 e un intervento tempestivo, telefonico o di persona, per valutare l’entità dell’urgenza, facilitare la gestione della crisi e, se necessario, progettare/accompagnare l’adolescente verso nuovi trattamenti/interventi.

Per concludere, il Supporto educativo individuale e di gruppo, che si differenzia da quello psicologico per obiettivi e strumenti, favorisce  il “naturale” processo di crescita del giovane cercando di superare eventuali impedimenti attraverso un lavoro su più piani: simbolico, organizzativo, concreto.

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Fisseremo il primo colloquio entro 7 giorni.