Le problematiche connesse all’assunzione di sostanze stupefacenti sono generalmente distinte in disturbi da uso o disturbi indotti (come l’intossicazione o l’astinenza).

Le tossicodipendenze (disturbi da uso) sono modalità patologiche di consumo che provocano disagio o compromissioni clinicamente significative (cit. in presenza di almeno 2 indicatori specifici quali: tolleranza; craving; tentativi infruttuosi di pervenire all’astinenza; perdita di importanti attività lavorative, ricreative, sociali, ecc.) che si verificano entro un periodo continuativo di 12 mesi.
I profili di gravità, stabiliti a seconda del numero delle aree interessate, si distinguono in lievi, moderati o gravi.

In queste situazioni i tentativi attuati dalla persona per controllare l’assunzione di sostanze sono ripetuti ed infruttuosi.
In ogni caso, risulta comunque difficile poter valutare autonomamente, e in modo oggettivo, la propria situazione di consumo o l’eventuale profilo di gravità. È quindi altamente consigliato rivolgersi ad un esperto.

Diversi possono essere gli interventi proposti, da quelli ambulatoriali (es. psicoterapia ed interventi educativi) a quelli più intensivi.
Una reale “presa in carico” della problematica, inoltre, deve necessariamente tenere in considerazione differenti livelli (fisico, relazionale, psicologico e sociale) prima di poter formulare una proposta di lavoro che risponda agli effettivi bisogni della persona.

Se desideri maggiori informazioni, contattaci.
Fisseremo il primo colloquio entro 7 giorni.

Riferimenti bibliografici
Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-V)